Colli Orientali del Friuli-Venezia Giulia sempre più sostenibili: la storia della Cantina Orlando e Didonè

Produttrice di eccellenti vini biologici dal 2018, l’azienda agricola con sede a Prepotto (UD) è un esempio di micro-cantina che contribuisce alla ripresa e al futuro di un territorio

È convinzione diffusa che il Collio sia l’area vinicola di maggior pregio del Friuli-Venezia Giulia, non solo per l’innegabile qualità delle produzioni – in particolare dal lato dei “bianchi” – ma anche a seguito di una considerevole attività promozionale, intensificatasi negli ultimi anni e operata principalmente dal Consorzio di Tutela Vini Collio.

Durante il lockdown, ad esempio, l’Ente ha organizzato diversi incontri digitali con gli stakeholder oltremanica, e potenziali tali, mantenendo alta l’attenzione sui vini friulani e favorendo indirettamente l’intenzione d’acquisto, tanto che nel 2021 l’imbottigliato è cresciuto del 15% rispetto all’anno precedente.

Colli Orientali del Friuli-Venezia Giulia: un’area da scoprire

Il Collio, dunque, ha trovato nella comunicazione la chiave per oltrepassare i confini regionali e ritagliarsi uno spazio nel panorama enologico internazionale. Eppure il Friuli-Venezia Giulia, con la sua diversità paesaggistica, geologica e biologica nasconde altre zone vinicole altrettanto vocate, dove le peculiari condizioni pedoclimatiche conducono a vini intensi ed espressivi, dalla forte identità sensoriale.

Si pensi, ad esempio, ai Colli Orientali del Friuli-Venezia Giulia (COF), che si estendono dalle Prealpi Giulie fino al mare, coinvolgendo ben 14 comuni e oltre 150 cantine imbottigliatrici, i cui volumi produttivi superano gli 80.000 ettolitri di vino all’anno.

Tasting Academy del Consorzio di Tutela Vini Colli Orientali-Ramandolo

Una produzione ed un patrimonio che il Consorzio di Tutela Vini Colli Orientali-Ramandolo ora si sta impegnando a far conoscere anche grazie alla nuova Tasting Academy – con sede a Corno di Rosazzo – che consente, ad appassionati e professionisti del settore, di entrare in contatto con le realtà vitivinicole locali attraverso l’assaggio dei loro vini più rappresentativi.

Ultimamente, ad aver conquistato l’interesse di pubblico e critica, sono soprattutto le piccole aziende vinicole, sempre più attente al rispetto dell’ambiente e della salute dei consumatori. Un virtuosismo che accompagna quotidianamente Giacomo Orlando e Luca Didoné, fondatori dell’omonima Cantina di Prepotto.

Cantina Orlando & Didonè: vini da agricoltura biologica

Dopo aver lavorato per alcuni anni come colleghi presso un’importante azienda del territorio, Giacomo e Luca hanno maturato l’idea di dare forma e concretezza ad un sogno condiviso: mettersi in proprio, per cominciare a produrre vino secondo i propri ideali. Una scelta presa con quell’entusiasmo e quel pizzico di paura che caratterizzano ogni nuova avventura.

Ecco allora che, nella zona nota per essere la “culla” dello Schiopettino, a partire dalla rimessa di un’antica trattoria di paese e da alcuni ettari vitati in affitto – ora sono 6.5 – hanno dato inizio alla propria produzione, secondo i dettami dell’agricoltura biologica.

Le viti infatti, sono coltivate in modo estensivo e senza l’utilizzo di sostanze chimiche di sintesi; gli unici trattamenti realizzati in vigna sono a base di rame e zolfo – es. poltiglia bordolese – che, talvolta, si rendono necessari per scongiurare l’attacco dei patogeni. Camminando tra i filari inerbiti, dove crescono fiori eduli e volano insetti impollinatori, appare evidente che la devozione al biologico non è solo di facciata ma rappresenta una convinzione reale, inossidabile.

Il rispetto per i ritmi naturali non riguarda solo il “campo” ma anche la “cantina”, dove la vinificazione avviene in modo tradizionale: le uve, a maturazione fenologica raggiunta, vengono pigia-diraspate e trasferite nei tini di fermentazione in acciaio, per poi affinare in barriques di rovere francese – già al quinto/sesto passaggio, per evitare la cessione di aromi “indesiderati” e preservare le naturali qualità organolettiche del vino.

Vini Orlando & Didonè: eleganza e rotondità

I vini bianchi, così come i rossi, vanno incontro alla fermentazione malolattica, smussando le percezioni più “spigolose” e acquisendo grande eleganza e rotondità.

Friulano 2020: un ampio ventaglio di sensazioni

Ne è un esempio il Friulano 2020 (inserito nella classifica Top Wines di SlowFood), da vecchie viti e rigorosamente non chiarificato, il cui profumo ricorda i fiori d’acacia, il miele, le scorzette di limone ma anche la mela Golden, la salvia e l’ananas ben maturo; un ampio ventaglio di sensazioni, accompagnato al palato da una morbidezza vellutata ed una fine sapidità, coadiuvata da un terreno di origine sedimentaria (flysch marnoso e arenaceo).

Merlot 2019: ottime potenzialità di invecchiamento

Una complessità ancor maggiore, invece, la ritroviamo nel Merlot 2019, in cui la lunga fermentazione a contatto con le bucce (oltre 30 giorni) e l’affinamento in tonneaux, conferiscono al vino note singolari ed emozionanti, di frutti di bosco, confettura di fragole selvatiche, pepe nero, amarene sotto-spirito, vaniglia e cioccolato fondente. In bocca, invece, risulta morbido, ampio e corposo, con una struttura che ne lascia presagire le ottime potenzialità di invecchiamento.

Pinot Grigio Ramato e Schiopettino

In aggiunta al Friulano e al Merlot, la Cantina Orlando & Didonè produce anche un convincente Pinot Grigio Ramato e uno Schiopettino, che accompagna perfettamente formaggi stagionati e piatti a base di selvaggina. Una produzione di “nicchia”, che tale vuole rimanere. Attualmente, infatti, sono solo 8.000 le bottiglie prodotte ogni anno; volumi che rendono, a tutti gli effetti, l’azienda una micro-cantina dei Colli Orientali.

In un territorio ancora troppo poco conosciuto Giacomo e Luca, che amano definirsi Vinicoltori, portano avanti con passione, serietà e studio continuo il loro progetto di vita, con la consapevolezza che il futuro della viticoltura è in armonia con l’ambiente.

Orlando & Didonè Vinicoltori
Località Craoretto, 2 – Prepotto (UD)
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