Friuli-Venezia Giulia Vino

Valchiarò, gemma enologica tra i Colli Orientali del Friuli

A pochi minuti da Cividale, una piccola cantina produce vini di grande qualità. Una passione innata per la viticoltura, e un’ottima competenza tecnica, sono i due driver per la crescita

Azienda Valchiarò: l'esterno
L’esterno dell’azienda Valchiarò (Foto © Sito web Valchiarò). 

A pochi minuti di auto da Cividale del Friuli, verso Nord, si trova il piccolo Comune di Torreano che conobbe i primi insediamenti già in epoca pre-romana e oggi conta circa duemila abitanti.

L’antico borgo posa su un solco vallivo, disegnato dal torrente Chiarò, che dal Monte Joanaz (1.167 m s.l.m.) passando per Moimacco sfocia nel Malina, affluente diretto del fiume Torre, noto per le sue acque limpide e cristalline e dai riflessi color smeraldo.

Cantina Valchiarò: vini dai Colli Orientali del Friuli

In questo territorio, fertile ed accogliente, che si inchina alla maestosità delle Prealpi Giulie, esiste dal 1991 la Cantina Valchiarò, un gioiello dell’enologia friulana inserito nella DOC Colli Orientali del Friuli.

Se all’inizio si trattava solo di un piacevole passatempo oggi si parla di un concreto lavoro, di un sogno divenuto realtà grazie alla passione – e agli investimenti – di Lauro De Vincenzi e degli altri cinque soci che ci hanno creduto fino in fondo.

Nonostante l’ambiziosità del progetto, nato in una zona meno famosa rispetto a quella del Collio, i vini Valchiarò hanno già conquistato le principali Guide e riviste di settore, nonché le più accreditate associazioni di sommellerie, tra le quali la FISAR e l’AIS.

Cura e passione, dalla vigna alla cantina

Valchiarò ha a disposizione 12 ettari coltivati a vite, distribuiti su tre aree, con differenti caratteristiche pedologiche (dai terreni a scheletro prevalente alle marne argillose) che consentono di mitigare e compensare eventuali annate negative, assicurando uno standard qualitativo sempre alto e costante.

Nel 2006, la cantina è stata completamente rinnovata e integrata con nuove tecnologie per la lavorazione (soffice) delle uve al fine di celebrare il matrimonio figurativo fra antichi saperi e “scienza del vino”. Le botti in legno e in acciaio sono coccolate con umile attenzione e accarezzate dalle mani ruvide di chi ha imparato sul campo, lavorando la terra.

Le viti hanno dai 30 ai 50 anni e vengono potate con la celebre tecnica di Simonit & Sirch che gioca a favore dei tralci centrali, quelli più vicini al “cuore” della pianta e quindi alla sua vera essenza. La produzione supera di poco le 30.000 bottiglie all’anno ma è in forte espansione, a seguito dell’aumento della domanda.

Vini Valchiarò: vigneti
Un particolare delle vigne (Foto © Sito web Valchiarò). 

Vini Valchiarò: Nexus e Refosco

Passeggiando tra i filari inerbiti, si scorgono i grappolini fiorali di Pinot Grigio, Friulano, Sauvignon, Ribolla Gialla, Merlot, Refosco, Verduzzo e Picolit; specchio dell’ampio ventaglio di prodotti che l’Az. Valchiarò è in grado di offrire ai propri clienti, accolti come amici di vecchia data.

Degustazione Nexus 2018, 100% Friulano

Tra i bianchi, si distingue per schiettezza ed eleganza il Nexus (Annata 2018), 100% Friulano, da uve surmature fermentate in acciaio. Un vino di color giallo paglierino, poco intenso. Al naso rivela un’interessante bouquet, con note citrine e balsamiche di chiaro rimando al limone e alla salvia, a cui si aggiungono piacevoli richiami locali di mela renetta, olivello spinoso e fiori di sambuco; non mancano poi suggestioni esotiche, dall’ananas al litchi.

Nexus Cantina Valchiarò
Nexus 2018 (Foto © Kevin Feragotto).

Al palato, risulta caldo, morbido e secco, con una decisa vena acida e lascia un ricordo di mandorla amara, dolcemente accompagnata dalla rosa selvatica. Il buon tenore alcolico, pari a 13,5% Vol, rende il Nexus di adatto anche all’invecchiamento (di qualche anno), che gli conferisce sensuali note di frutta secca (dattero, albicocca disidratata e gheriglio di noce). Il termine Nexus, in Greco, significa “intreccio” e allude al fatto che le uve provengono da viti coltivate in luoghi diversi, dal microclima e suolo specifici, che trasmettono al vino una singolare dinamicità gustativa, in un continuo inanellarsi di profumi e aromi.

Refosco dal Peduncolo Rosso 2015

Dal versante dei rossi invece, spicca il Refosco dal Peduncolo Rosso (Annata 2015), autentica espressione del territorio. Si tratta di una cultivar autoctona, fra le più pregiate in assoluto e coltivata fin dall’antichità (le prime citazioni risalgono addirittura a 2000 anni fa). Le uve vengono raccolte a mano – come vuole la tradizione e il bel mestiere – e conservate all’interno di cassette perforate che facilitano il passaggio dell’aria. Quindi, vengono diraspate e sottoposte a fermentazione con lieviti selezionati.

Vini Valchiarò: la nostra degustazione di Refosco
Refosco dal Peduncolo Rosso 2015 (Foto © Kevin Feragotto). 

Dopo la macerazione medio-lunga (superiore a 15 giorni), il vino fa un passaggio in barrique – per una durata minima di 24 mesi – e successivamente viene imbottigliato. Dai lunghi grappoli del Refosco si ottiene un vino di colore rosso rubino intenso con riflessi violacei. Il suo profumo è  gradevole, piacevolmente vinoso, contraddistinto da note di frutti rossi maturi quali la mora, il mirtillo, la fragolina di bosco e la prugna selvatica. Sullo sfondo, sentori di vaniglia, chiodi di garofano e cioccolato fondente con una leggera – ma decisamente apprezzata – memoria di tabacco. In bocca è armonico, privo di spigoli, e morbido al palato, con un finale lungo e persistente.

Vini Valchiarò: Refosco
La degustazione del Refosco dal Peduncolo Rosso 2015 (Foto © Kevin Feragotto). 

Un vino che emoziona anche dopo alcuni anni in cantina, in grado di accompagnare i più importanti piatti della tradizione friulana, dal bollito misto al Toc’ in Braide, e quindi al Frico. Ma anche la selvaggina, sia da pelo che da piuma.

Gli estimatori, e i veri intenditori di vino, potrebbero trovare nel Refosco dal Peduncolo Rosso Valchiarò una nuova bottiglia da collezione, come pure nel prezioso Picolit, un tempo destinato ai reali, che di un difetto genetico (l’aborto floreale) ha fatto il suo più grande punto di forza; un bouquet elegante ed inconfondibile, con suggestioni di frutta candita, miele di tiglio, mela cotta e caramello. 

I vini Valchiarò nascono dall’amore per la viticoltura e per il territorio. Un territorio apparentemente difficile da comprendere e approcciare ma che sotto la sua superfice nasconde un grande, grandissimo potenziale, che solo chi lavora in nome di determinati valori etici e morali è in grado di “sfruttare”, nobilitando anche la povertà.  

Azienda Agricola Valchiarò
Via dei Laghi, 4/c Torreano (UD)
Sito web

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Kevin Feragotto

Classe 1994 e friulano orgoglioso. Dal 2016 mi occupo di ricerca e comunicazione enogastronomica, all’inizio come cuoco e ora come Addetto Stampa e PR, con un Master in Food and Wine Management alle spalle. Grazie alla mia passione per la cucina ho girato il mondo, tenendo show-cooking in Asia e Medio Oriente. Realizzo Masterclass per neofiti e cultori del gusto e collaboro con alcune realtà locali per promuovere lo sviluppo del tessuto agroalimentare regionale.

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